Fiaba ... fiabetta!

Una volta un sassolino mi ha regalato un quaderno davvero bello. È sghembo, così come sono io nello scrivere. Alla prima pagina ci ha scritto una frase di Raymond Carver: “Nella giornata di ciascuno di noi ci sono momenti significativi che possono diventare letteratura. Bisogna stare all’erta e prestarci attenzione. È di quelli che bisognerebbe scrivere.”.

Si diceva che scrivere era una cosa che si poteva fare. Dopo tutto non si era così scarsi. Si prendono le proprie emozioni, si prende la realtà, e le si racconta a modo proprio. Non ci sono regole formali e forse è proprio per questo che può farlo chiunque.

Poi quel sassolino ha cominciato a scrivere seriamente. Testi belli. Di quelli che riescono ad entusiasmare il cuore e a far sognare l’intelletto. Pochi quelli che ho avuto modo di leggere. Ce n’era uno in particolare che mi ricordava molto Alessandro Baricco in “Oceano Mare”. Chi sa se ce l’ha ancora conservato da qualche parte. Chi sa se un giorno potranno leggerlo tutti.
Sarebbe bello.

Io continuo a scrivere sghembo.

I sassolini come quello di questa fabia … uno di quelli senza spigoli, arrotondati, dolci, che non fanno male e che scivolano sull’acqua, la studiano, prima di buttarcisi dentro, che non graffiano in superficie ma lasciano il segno in profondità … sono da tenere nella propria casa … ricordo sempre vivo ... da non cancellare ... da ringraziare ...

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